Aprire la propria porta a Cristo
Accogliere sè stessi non è sufficiente per unificarsi. Ci rendiamo conto di riuscirci solo parzialmente, perché le nostre realtà più profonde ci sfuggono. Quante paure e giudizi su noi stessi e sugli altri ci impediscono di essere pienamente quello che siamo, nonostante i nostri sforzi! Ma nella fede, crediamo che Colui che è la nostra unità e ci dona di esistere pienamente è Cristo.
In Lui, Dio ha scelto di sposare la nostra condizione umana. In un atto di amore libero, ha voluto portare l’alleanza di Dio con l’umanità ai limiti del pensabile: si è fatto tutt’uno con noi, per unirsi a noi anche nelle nostre fragilità più insondabili. E proprio perché Lui si è unito così profondamente a noi, noi possiamo scegliere liberamente di diventare uno con Lui. “Dio si è fatto uomo affinché l’uomo diventi Dio”, ha detto sant’Ireneo di Lione nel secondo secolo. Riflettiamo sulla grandezza dell’invito che ci viene fatto!
Fortunatamente, non abbiamo bisogno di cercare di diventare degni di Dio con i nostri sforzi e i nostri meriti. Ci viene solo chiesto di aprirci a Cristo, di lasciarci unire dal suo Amore, anche in quelle parti profonde di noi stessi che ci sfuggono o a cui non osiamo avvicinarci. È lì che Cristo ci unisce misteriosamente, ci guarisce, ci libera, ci dona di essere pienamente chi siamo … in una parola, ci divinizza.
Zaccheo apre la sua casa (Lc 19,1-10)
1 Gesù entrò nella città di Gerico e la stava attraversando, 2quand’ecco un uomo, di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, 3cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. 4Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là. 5Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». 6Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. 7Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!». 8Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto». 9Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. 10Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».
Questo brano evangelico come risuona nella mia vita?
Posso aiutarmi con qualche domanda.
– Sono convinto che Dio mi ama come sono? Mi ama con la mia omosessualità? Ama e comprende anche ciò che non amo in me stesso?
– “Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua»”. Lascio che Dio sia libero di guardarmi e amarmi? Il suo sguardo cambia il mio sguardo su di me e sugli altri?
– La relazione con Dio mi aiuta a trovare la mia unità? La preghiera è una esperienza in cui la mia vita si unifica?
– …
Per la preghiera
Mi è simpatico Zaccheo, Signore…
perché cerca di vederti
e non si arresta al primo ostacolo.
Sa certamente di non essere
gradito alla gente,
ma affronta anche la folla,
le sue occhiate maliziose,
le sue battute ironiche,
i volti che esprimono disprezzo,
pur di avvicinarsi a te.
Mi è simpatico Zaccheo, Signore…
e immagino la sua meraviglia
quando si è sentito interpellare
direttamente da te.
Capisco la sua fretta,
la sua confusione,
la sua gioia nell’accoglierti in casa sua.
Un ospite come te
deve essere ricevuto degnamente.
Mi è simpatico Zaccheo, Signore…
per la generosità e lo slancio
con cui risponde al tuo amore.
Non è facile buttare via
in un solo attimo
quello che si è accumulato
attirandosi tanto odio
e tanto risentimento.
Tu gli hai fatto una sorpresa
e per questo lui non ha voluto
essere di meno.
La chiave di tutto, Gesù,
è in quella frase,
all’apparenza così semplice,
che hai rivolto a Zaccheo,
toccando il suo cuore:
«Oggi devo fermarmi a casa tua».
Sì, lo sapeva bene Zaccheo
che la sua casa non era amata,
a causa sua e dei suoi sottoposti,
del loro mestiere odioso
e del modo spregiudicato
con cui lo esercitavano,
calpestando la giustizia,
facendosi beffe della penuria
dei poveri e degli indifesi.
Sì, lo sapeva bene Zaccheo
che da lui e dalla sua casa
i giudei osservanti si tenevano
scrupolosamente alla larga…
E invece, Gesù, tu ti inviti a casa sua.
Perché per te ogni casa
merita di essere visitata
per ricevere la grazia di Dio,
perché per te in ogni persona
si nasconde un figlio di Abramo,
uno che cerca Dio,
che desidera cambiare vita
e avere pace e gioia.
È questo che ha toccato Zaccheo:
tu hai visto che lui
attendeva la salvezza,
desiderava il tuo amore,
era capace di una conversione totale.
E lui, Zaccheo, senza che nessuno glielo abbia chiesto,
cambia decisamente vita.