Incontro del Vescovo col gruppo di preghiera attivo in diocesi:
Da qualche anno a Parma si è costituito un gruppo di persone omosessuali, che si incontrano periodicamente (almeno una volta al mese) per sostenersi nella loro ricerca di fede e nella preghiera. E’ uno dei molti gruppi che nella galassia del mondo omosessuale non nascondono la loro fede cristiana. La rete di internet tre anni fa ne riportava più di cinquanta in Italia, raccolti sotto la denominazione “omosessuali cristiani”. In regione una presenza analoga esiste a Reggio E., Carpi e Bologna. Questo fatto ha permesso anche incontri interdiocesani prolungati per una giornata o un week-end.
Si va estendendo nelle diocesi italiane l’attenzione alle sorelle e ai fratelli,che, vivendo questa condizione esistenziale, cercano di farne una opportunità per la crescita della loro fede. Emblematica in proposito è una pubblicazione dell’Ufficio per la Pastorale della Famiglia di Torino ( V.Danna, Fede e Omosessualita’ –Assistenza pastorale e accompagnamento spirituale, ed. Effatà, 2009, con prefazione dell’arcivescovo card. S. Poletto).
Il nostro Vescovo ha incontrato il nostro Gruppo di Parma nel loro appuntamento di maggio. Si è inserito nella loro preghiera: un’ora abbondante sulla Parola di Dio (quella sera la parabola del Samaritano, Lc 10,29-37). Lo scambio della meditazione in analogia con il metodo della “lectio divina” gli ha permesso di incoraggiare i partecipanti ad aprirsi a Cristo, Buon Samaritano delle nostre vite. Egli raccoglie l’umanità in tutte le sue forme di sofferenza, che ne ostacolano il cammino.
Questo incontro è un segno non solo della sensibilità personale di mons. Solmi, ma costituisce un richiamo chiaro a non discriminare nessuno (e Dio sa quanto c’è bisogno di questo richiamo ai nostri giorni!). Di più, riafferma con autorevolezza inequivocabile che nessuno è escluso dalla comunione ecclesiale per la sua appartenenza a determinate categorie sociali.
Tale del resto è l’orientamento esplicito della Chiesa cattolica, espresso fin dal documento del 1975 ”Persona Humana”, che argomenta su alcune questioni di etica sessuale. E’ una posizione riaffermata dal “ Catechismo della Chiesa Cattolica” al n.2357. Ci sembra molto positivo che, con la sua visita, il Vescovo Enrico l’abbia ribadito per la nostra diocesi. E’ un incoraggiamento per chi si trova a vivere questa condizione esistenziale e un richiamo alla comunità, affinchè eserciti nei loro confronti l’accoglienza della fraternità.
Il nuovo incarico affidatogli dalla C.E.I. forse lo porterà ad interessarsi più direttamente di questo problema a livello nazionale.
Agli incontri si uniscono da tempo due suore per l’accompagnamento e l’animazione della preghiera, anche se il Gruppo si autogestisce sia nella scelta dei brani che dei sussidi per la meditazione della Parola di Dio.
Può darsi che la notizia susciti qualche perplessità in alcuni lettori. Risponderemmo, nel caso, citando il testo magisteriale della Congregazione per la Dottrina della Fede, emesso nel 1986 col titolo “La cura pastorale delle persone omosessuali”, che afferma: “Qualsiasi persona che vive sulla faccia della terra ha probabilità e difficoltà personali, ma anche opportunità di crescita, risorse, talenti e doni propri. La Chiesa…rifiuta di considerare la persona puramente come un eterosessuale o un omosessuale e sottolinea che ognuno ha la stessa identità personale: essere creatura e, per grazia, figlio di Dio, erede della vita eterna” (ivi n. 16).
(da ‘Vita Nuova’, settimanale della diocesi di Parma, 02/07/2010)